l lavoro dell'adattatore si inserisce nel settore della traduzione audiovisiva, ma non si limita alla traduzione dei dialoghi di un film, un video, un documentario o una serie TV. L'adattamento comprende tutta una serie di passaggi atti a rendere i dialoghi interpretabili dai doppiatori così come se fossero stati concepiti nella lingua di arrivo e tiene conto di esigenze sceniche e di recitazione. La portata dell'adattamento varia all'interno del settore dell'audiovisivo: nel caso di sottotitolaggio, voice over e simil sync viene realizzato dallo stesso traduttore al termine della traduzione dei testi, mentre nel caso del doppiaggio, dove può determinare il successo (o l'insuccesso) del prodotto filmico, viene portato avanti da figure apposite tra cui, appunto, dialoghisti e adattatori.
L'attività dell'adattatore presuppone un'attenta osservazione delle coordinate storiche, geografiche e culturali del prodotto audiovisivo. In base a queste, egli analizza la costruzione dei personaggi e delle loro dinamiche interpersonali per veicolarle al meglio nella versione doppiata e apporta le rifiniture necessarie affinché i dialoghi risultino verosimili. Si presta molta attenzione a non cadere nel cosiddetto doppiagese, cioè nell'impiego di calchi dall'inglese che il pubblico percepirebbe come innaturali.
A livello pratico, l'adattatore riceve il copione tradotto, annota i tempi esatti in viene pronunciata ciascuna battuta e si occupa della sincronizzazione del testo, cioè di verificare che siano rispettati tre aspetti: la sincronia labiale, la sincronia cinetica e l'isocronia. Nella prima si cerca di conformare il testo alla posizione assunta dalle labbra degli attori. Sebbene sia impossibile avere una corrispondenza esatta per ogni suono, si presta particolare attenzione a mantenere, nei primi piani, le vocali aperte e le consonanti bilabiali (p, b, m) e fricative (f, v) per non creare discrepanze evidenti tra suono e immagine. Nella seconda ci si accerta della corrispondenza del testo con i movimenti e la gestualità degli attori (cenni del capo, gesti), mentre nella terza si cerca di mantenere la stessa lunghezza delle frasi originali. Tutte le battute sono poi recitate a voce per controllare, oltre ai tre aspetti menzionati, che non vi siano sequenze di parole difficili da pronunciare, cacofonie o rime assenti nell'originale.
Terminata la sincronizzazione, si passa alla stesura del nuovo copione in un formato familiare per gli addetti ai lavori. In questa fase vanno segnalati ai doppiatori quegli aspetti paralinguistici che permettono di rappresentare adeguatamente i personaggi, come come sbuffi, sbadigli, starnuti, colpi di tosse, pianti, risate, sospiri e così via. Per una comunicazione immediata, l'adattatore usa un linguaggio convenzionale fatto di simboli e abbreviazioni, come (FIATO) e (VERSO). Vengono inoltre segnalate pause (/), cesure (...) e sovrapposizioni (ACC), la presenza di voci fuoricampo (FC) nonché la pronuncia di eventuali termini in lingua straniera. Per una lista esaustiva dei simboli usati per i dialoghi, si veda http://www.centrod.it/dopp_lista_dialoghi.php.