Alle ottime ed esaurienti risposte di Marco e Sergio vorrei aggiungere un concetto.
I libri sulla traduzione sono ovviamente essenziali per un traduttore, ma al di là di questo il mio suggerimento è: leggete romanzi. Perché è scontato che un professionista conosca bene gli strumenti relativi al proprio lavoro, ma oltre a questo sarà l'emisfero destro del cervello a dare il tocco in più. Perché le informazioni tecniche sono disponibili per tutti sempre, ma il saper combinare quelle informazioni e quei dati in un unicum che è solo nostro è la marcia in più che possiamo avere, il contributo che veramente possiamo dare al lavoro.