I linguaggi controllati sono lingue naturali basate su un numero ridotto di regole sintattico-stilistiche e di vocaboli. Sviluppati per redigere documentazione tecnica come manuali e istruzioni d’uso, permettono di migliorare la leggibilità e la comprensibilità dei testi, e di ridurre le ambiguità.
I linguaggi controllati non solo migliorano la comunicazione scritta, ma aumentano la traducibilità dei testi perché permettono di sfruttare le memorie di traduzione, riducendo tempi e costi. Inoltre, sono particolarmente adatti anche per redigere testi che devono essere tradotti con sistemi di traduzione automatica.
Ogni linguaggio controllato ha le proprie regole, ma possono essere individuati dei principi comuni:
- una frase deve contenere un numero limitato di parole, 25-30 al massimo;
- ogni frase deve esprimere una sola idea;
- scrivi sempre la stessa frase per esprimere lo stesso concetto;
- usa la forma attiva e non la forma passiva;
- non omettere mai il soggetto o elementi come articoli o aggettivi dimostrativi;
- non usare i pronomi, ma ripetere il nome;
- non usare sinonimi, ma ripeti la parola o il termine;
- non usare espressioni idiomatiche.
I linguaggi controllati più conosciuti sono:
- la specifica ASD-STE100, o Simplified Technical English, usato nell'industria aerospaziale;
- l’Italiano Tecnico Semplificato (ITS), sviluppato da Com&Tec, l’Associazione Italiana per la Comunicazione Tecnica;
- l’Español Técnico Simplificado (ETS) per lo spagnolo;
- il Caterpillar Technical English (CTE) della Caterpillar Inc.;
- il Français Rationalisé per il francese;
- lo ScaniaSwedish per lo svedese.
Per approfondire l’argomento leggi il post sul blog di Qabiria L'efficacia e il risparmio in parole semplici: il linguaggio controllato e l’intervista a Daniela Zambrini, associate member di STEMG dal 2014, il gruppo di lavoro incaricato della manutenzione della specifica ASD-STE100 (Aerospace and Defence Simplified Technical English).