Com'è noto, la scelta di un sistema operativo per un computer si riduce a tre opzioni:
- Mac OS
- Windows
- una distribuzione di Linux
Ci si potrebbe azzardare a usare Android, in quanto molti programmi dispongono anche di app per questo sistema operativo, ma la gestione di tutta l'attività via smartphone o tablet risulterebbe quasi impossibile.
La scelta fra Mac, Windows e Linux dipende almeno da tre fattori:
- tipo di profilo di utente
- necessità di usare determinati programmi
- budget
Chi è propenso allo "smanettamento" di solito si trova più a suo agio con Linux e con Windows, perché può configurare e controllare il sistema in modo maggiore rispetto al Mac.
Per quanto riguarda il parco programmi, se si ha l'esigenza di usare uno o più programmi progettati per Windows, bisogna sapere che su Mac o su Linux sarà necessario usare una cosiddetta macchina virtuale per poterli eseguire. Le prestazioni di una VM (virtual machine) dipendono in gran parte dall'hardware del computer, per cui è consigliabile averne uno piuttosto potente se si sceglie questa strada. Va anche ricordato che non tutti i programmi funzionano in un ambiente virtuale e anche quando funzionano, potrebbe non essere comodissimo.
Se si sceglie un Mac, di solito ci si assicura una vita davanti allo schermo più tranquilla, perché non ci si dovrà preoccupare di bug e virus, ma alcuni applicativi non gireranno in modo nativo e altri non gireranno affatto. A parità di prestazioni si spenderà circa il 30% in più rispetto a un computer di altra marca.
Scegliendo Windows, generalmente si spende di meno. Windows 10 funziona meglio dei predecessori, la disponibilità di software per traduttori (CAT tool, dizionari, programmi vari) è maggiore rispetto al Mac, ma bisogna fare i conti con i problemi abituali di Windows in termini di usability e stabilità.
Infine, chi non vuole spendere affatto (per il sistema operativo, quanto meno), può acquistare un buon computer e installarci una distribuzione di Linux come TuxTrans, progettata per i traduttori. È una scelta controcorrente, ma ci sono tanti traduttori che riescono a lavorare completamente in Linux a livello professionale. Quasi sempre è una scelta di principio, che però talvolta obbliga a qualche salto mortale.