La carriera universitaria è certamente uno degli aspetti principali della formazione dei traduttori, ma non credo che ci sia un percorso migliore in assoluto, perché dipende tantissimo dai tuoi interessi e dal settore in cui vorresti specializzarti. Secondo me quindi in questo terzo anno dovresti capire esattamente in quale ambito ti senti più comoda, tenendo presente che con le lingue che stai studiando la specializzazione è ancora più importante. In definitiva ti devi porre alcune domande, come:
- che cosa mi piace fare?
- che cosa so fare bene o mi riesce bene?
- per che cosa è disposta a pagare la gente?
Può anche aiutarti sapere che alcuni settori sono più redditizi di altri, come indicato nella risposta a questa domanda, oltre a seguire le tendenze globali per intuire quali settori emergenti sperimenteranno un'impennata e di conseguenza una maggiore richiesta di traduzioni, come può essere in questo momento il settore dei videogiochi sviluppati in realtà virtuale.
Una volta deciso il tuo campo di specializzazione, puoi cercare una scuola o un istituto superiore che ti offra quello che cerchi, e poco importa il formato, purché sia riconosciuto e abbia il giusto peso a livello internazionale.
Secondo me un buon traduttore è un traduttore esperto, inteso in due accezioni: esperto in un certo campo e con esperienza nel mercato della traduzione. Ci sono molti traduttori "veterani" (me compreso) che non hanno studiato traduzione, ma hanno acquisito esperienza con anni di pratica. Sicuramente in questo senso oggi gli studenti di traduzione come te sono avvantaggiati, perché l'offerta formativa è molto più ricca, quindi non ti resta che approfittarne e prepararti a mettere a frutto tutto quello che hai imparato.